L'11 gennaio che viene chiamato kagami biraki 鏡開き, in Giappone è consuetudine terminare i festeggiamenti di capodanno togliendo kagami mochi 鏡餅, l'offerta per gli Dei del nuovo anno che è stata messa in casa prima della fine dell'anno (solitamente il 28 dicembre). Kagami mochi è principalmente composto da due mochi tondi con uno spiedo di kaki secchi e un'arancia amara, il tutto posto su una specie di vassoio che si usa per fare le offerte agli Dei. Questa composizione rappresenta i Tre Sacri Tesori del Giappone: i due mochi tondi rappresentano lo specchio (in giapponese kagami 鏡), lo spiedo di kaki secchi rappresenta la spada e l'arancia rappresenta la gemma. Dopo tutto il tempo passato da quando sono stati preparati, i due mochi saranno molto duri, comunque è necessario romperli con un martello oppure spezzarli con le mani, ma mai tagliarli con un coltello perché si dice che porti sfortuna. Una volta rotto, mochi si mangia con l'augurio di avere una buona salute nell'anno che sta iniziando.
venerdì 11 gennaio 2008
Kagami Biraki
L'11 gennaio che viene chiamato kagami biraki 鏡開き, in Giappone è consuetudine terminare i festeggiamenti di capodanno togliendo kagami mochi 鏡餅, l'offerta per gli Dei del nuovo anno che è stata messa in casa prima della fine dell'anno (solitamente il 28 dicembre). Kagami mochi è principalmente composto da due mochi tondi con uno spiedo di kaki secchi e un'arancia amara, il tutto posto su una specie di vassoio che si usa per fare le offerte agli Dei. Questa composizione rappresenta i Tre Sacri Tesori del Giappone: i due mochi tondi rappresentano lo specchio (in giapponese kagami 鏡), lo spiedo di kaki secchi rappresenta la spada e l'arancia rappresenta la gemma. Dopo tutto il tempo passato da quando sono stati preparati, i due mochi saranno molto duri, comunque è necessario romperli con un martello oppure spezzarli con le mani, ma mai tagliarli con un coltello perché si dice che porti sfortuna. Una volta rotto, mochi si mangia con l'augurio di avere una buona salute nell'anno che sta iniziando.
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