Questo è un libro che difficilmente potrà piacere a chi non ha la passione della corsa. Ma, allo stesso tempo, mi sento di consigliarlo a chi vuole conoscere l'uomo Murakami, la persona che ha scritto quei libri così appassionanti. Pur non essendo un'autobiografia, ha dovuto raccontare anche un po' di sè, come dice anche lui. Cosa che risulta sempre un po' difficile per un giapponese, solitamente introversi e gelosi della loro privacy. Ho trovato interessanti gli aneddoti su come sia diventato uno scrittore, lo racconta con una tale naturalezza che fa venire voglia di abbandonare il proprio lavoro e dedicarsi alla scrittura. Invece, chi pratica la corsa troverà alcuni spunti interessanti come è capitato a me. Murakami descrive benissimo lo stato d'animo durante e dopo la corsa: il fine di chi corre non è affatto arrivare primo ma sfidare se stessi, su questo concordo pienamente.
Proprio nello sforzo enorme e coraggioso di vincere la fatica riusciamo a provare, almeno per un istante, la sensazione autentica di vivere.
Raggiungiamo la consapevolezza che la qualità del vivere non si trova in valori misurabili in voti, numeri e gradi, ma è insita nell'azione stessa, vi scorre dentro.
Quando tutto va bene.
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passa nel mio blog ho un premio per te ;)
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